1. Nato a Roma e trasferitosi a Milano: due città nettamente distinte che scaturiscono delle sensazioni dicotomiche. La prima è una città solare e ricca del fascino antico, l'altra ha un clima più freddo e presenta un aspetto più moderno. Come mai questa decisione, per Lei che conferisce una palese importanza all'effetto delle luci, di trasferirsi nella metropoli milanese?
A me in generale non piace molto generalizzare. Che poi Roma sia più bella di Milano su questo non ci piove. Consideri che prima di trasferirmi a Milano, ho avuto per dodici anni casa in piazza Navona. E devo dire che un pezzo del mio cuore è rimasto sopra quei tetti, anche se oggi non tornerei più a vivere lì.
Per quello che riguarda la sua domanda, lei sa benissimo che tutte le redazioni di giornali di moda si trovano a Milano, quindi in pratica non ho avuto scelta. Stiamo poi parlando degli anni '80, dove la moda in Italia si faceva a Milano e non come adesso che còlti tutti dal virus dell'esterofilia fa più fico andare a scattare a Parigi a Londra o a New York.
2. Che messaggio vuole trasferire a chi vede le Sue foto?
In realtà non mi preoccupo molto di trasferire un messaggio a chi vede le mie foto, quando scatto esistiamo solo io, la modella e l'intimità che si crea tra di noi. Non c'è mai nulla di prestabilito, ed ogni volta è diversa dall'altra.
3. Analizzando la sua produzione, si potrebbe dire che Lei tende a conferire molta importanza all'essenza delle Donne, inoltre non si limita a ritrarre dei corpi femminili più o meno scoperti, ma cerca di carpirne i segreti e gli aspetti più reconditi. Concorda con questa asserzione?
Si, è vero! Non mi fermo all'aspetto superficiale o puramente estetico della questione, cerco di mettere a nudo più la loro personalità, che non il loro corpo.
4. Cosa la spinge a fermare con un click dei corpi di donne che sono protagoniste delle loro vite, non oggetto, ma soggetto?
Certamente per me le donne non sono degli oggetti che fotografo in maniera passiva, ma dei soggetti attivi con le quali cerco di entrare il più possibile in sintonia per rappresentare al meglio la loro bellezza, sia esteriore che interiore.
5. Oltre a carpire un erotismo spirituale, Lei calca anche il mondo della moda, dove l'apparenza conta più della sostanza: cosa La induce a dare più importanza alla sostanza pur ritraendo l'apparenza, un guscio, un involucro destinato ad appassire sotto gli effetti del tempo che scorre?
Per me la foto di moda è lavoro e quindi devo rappresentare l'aspetto esteriore. La foto erotica è ricerca e passione.
6. Che rapporto ha con le donne? Le ritrae sempre in pose molto sensuali, in pose erotiche, ma mai pornografiche o volgari. Si evince che ha un grande rapporto con le donne e, soprattutto, le rispetta. Confuti questa mia affermazione se mi sbaglio.
E' abbastanza evidente che io amo le donne e, soprattutto, le rispetto. La cosa che cerco di mettere più in risalto è la loro sensualità e per me questa si evince da un semplice sguardo o da un gesto, non certo da una rappresentazione più esplicitamente sessuale. Sul confine che separa la foto erotica da quella pornografica hanno scritto tantissimi libri, sin dalla nascita della fotografia, ma il tutto credo sia lasciato ad un giudizio personale, inerente alla morale, alla cultura e al comune senso del pudore che varia da una persona all'altra.
7. Nel Suo sito c'è un'immagine che La riaffigura in un'espressione triste, imbronciata eppure sembra soddisfatto del Suo lavoro e la macchina fotografica oltre che professione, è passione. Lei è una persona che conferisce molta importanza ai particolari, una persona molto riflessiva che crede nell'erotismo della Sua arte. Concorda con quanto detto?
Nella mia foto le assicuro che non sono asolutamente triste. Per il resto la sua analisi è abbastanza vera. Io amo molto il mio lavoro e sicuramente dò molta importanza ai particolari, questo non solo nella fotografia ma nella vita in generale.
8. "Il piacere di fotografarmi da sola, di posare per me stessa, di cogliere nelle mie espressioni quel gesto di sensuale abbandono" traggo spunto da questa frase riportata nel suo blog per chiederLe se Lei è una persona narcisista, egotista, una persona che si abbandona al piacere dell'intelletto e delle carni
In quella frase, chiaramente, non sono io che sto parlando in prima persona, ma è la modella che, ritraendosi da sola con l'autoscatto, ha espresso questa sua sensazione. Per quello che riguarda me, devo dire che sono esattamente il contrario, non credo di essere nè narcisista nè egotista, per quello che riguarda l'abbandono delle carni... beh! Sono uno Scorpione!
9. Fra i Suoi interessi personali c'è anche la lettura: che genere predilige e qual è il Suo libro preferito?
Amo molto i libri che mi portano lontano con la fantasia, da tanti anni vado in barca a vela e quando non fotografo sono (spesso da solo) in navigazione, quindi leggo molte storie di mare e di marinai. Non ho un libro preferito in assoluto, non vorrei poi far torto a tanti scrittori che mi piacciono.
10. Come definirebbe una donna con un solo termine?
Definire una donna con un solo termine, non è possibile, siete un mondo troppo complesso e misterioso.
Si ringrazia Nicola Ranaldi per la collaborazione e per la cortese disponibilità.
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